Alcune storie...di psicoterapia
Racconti dal cuore
Spero possa esservi utile leggere alcune storie di percorsi, ho chiesto ad alcuni miei ex pazienti se si sentissero di condividerli anonimamente e qualcuno ha deciso di farlo... l'ho trovato un bellissimo gesto altruistico condividere con "il mondo" ciò che hanno vissuto in psicoterapia lasciando intrevedere molto dell'intimità del loro cuore e della loro persona per far conoscere da vicino la psicoterapia ed aiutare ad avere speranza chi l'ha persa...

Leggi col cuore
(per la privacy i nomi sono fittizi e i volti presi a caso dal web ma i brevi racconti sono reali e scritti dai miei pazienti)

La psicoterapia di Ester
Ho iniziato il mio percorso con la dottoressa due anni fa, a seguito di problematiche nella sfera sessuale che diventavano sempre più invadenti.
Il mio percorso è stato lungo, e mi ha portata a toccare praticamente tutti gli ambiti della mia vita in un modo che non avrei mai pensato.
Al termine, credo che iniziare questo percorso sia stata la scelta migliore della mia vita.
La dottoressa è una persona che sa come farti sentire a tuo agio e apprezzato, e per me è stata capace di imparare a capire i miei meccanismi mentali con una chiarezza sorprendente.
Mi sono trovata molto bene e conservo un ricordo prezioso di questa fetta della mia vita.

La psicoterapia di Olivia
Non è mai facile iniziare a scrivere un testo, ancor meno quando si è consapevoli del fatto che il soggetto di tutte le parole che verranno pronunciate è il proprio disturbo. Non per una questione di vergogna o di paura, ma perché ciò ci porta inevitabilmente a guardarlo in faccia, a ripercorrere, nella nostra mente, questa parte della nostra vita vissuta e a riflettere
di aspetti su cui magari non avevamo mai riflettuto abbastanza.
Quando seppi del disturbo, rimasi disorientata e confusa, ma allo stesso modo sollevata: significava avere una spiegazione e pertanto anche una soluzione. Non mantenni sempre questa stessa forza e determinazione lungo tutto il percorso, ebbi molti momenti in cui mi sentivo scoraggiata e mi domandavo quale fosse lo scopo di tutto ciò che stavo facendo e di tutto l’impegno che ci stavo mettendo. Capii proprio allora che il percorso, in verità, sarebbe stato come una scala, nella quale il salire un gradino avrebbe comportato a volte lo scenderne due e poi recuperarne altrettanti; in altre situazioni lo scivolare giù dall’immensa rampa a capofitto; mentre infine il ritrovarci, come degli scalatori professionisti, a bruciare tutte le tappe della nostra faticosa salita. Per non dimenticare nessuno di questi istanti iniziai a fotografare questi attimi con una polaroid e lo ammetto, lo feci fino a quando non finii le cartucce. Ma ora non c’è soddisfazione più grande del riguardare quegli scatti, che mi ricordano il passato e mi aiutano ad affrontare il presente. Infatti, quando ero circondata dalle compulsioni ed immersa nella mia folle ed irrazionale realtà, mi domandavo come sarei riuscita a ritornare alla normalità. Non avrei mai pensato che davvero le ossessioni sarebbero potute sparire- e forse ancora oggi non sempre ci credo- ma quando mi ritrovo a svolgere certe azioni, su cui costruivo tutto il mio mondo di compulsioni ed irrealtà, in modo normale, trovo la dimostrazione di questa verità. Ciò non significa che il disturbo ci abbandonerà e ci lascerà la nostra completa libertà, perché resterà sempre ad occupare un piccolo spazio della nostra mente, ma che alla fine saremo noi quelli in grado di confinare in quel limitato luogo senza concedergliene altro.
Il Doc farà sempre parte di noi, ma non rimarrà un ospite indesiderato o un ostacolo da vincere, ma un traguardo, un successo, una parte della nostra vita che abbiamo superato e di cui possiamo andare fieri. Per quanto le crisi potranno essere buie, le nostre emozioni impetuose e il respiro soffocato, ci sarà sempre una fine e un momento in cui, riacquistata la calma, si riuscirà a riflettere nuovamente. Spesso quell’attesa mi è sembrata eterna: i minuti infiniti, le costanti lacrime agli occhi e il solo desiderio di restare sola ed immobile. Ma vi assicuro che alla fine la quiete è sempre tornata e, soprattutto, che veniva da me stessa e non da nessun altro. Per quanto le parole degli altri ci potranno sembrare convincenti, non potranno mai cambiare da sole la nostra situazione e solo noi avremo questa capacità.
All’inizio vidi il doc come un nemico; quando assecondavo le sue compulsioni, come un testimone; quando mi tormentava con le ossessioni, come un inquilino odioso della mia mente; ma quando iniziai a non ascoltarlo, divenne il compagno di vita di cui avrei dovuto
prendermene cura.
Ringrazio con tutto il cuore la mia psicoterapeuta Annalisa Arena che mi ha accompagnato in questa “scalata” in questi anni, la mia famiglia per essermi sempre stata accanto anche nei momenti più tristi e te, Doc, per la persona che mi hai fatto diventare.

La psicoterapia di Allegra
Mi sono rivolta alla dottoressa Arena (trovata chiedendo consiglio ad un'amica) in quanto mi trovavo in un momento della mia vita molto difficile e in una fase di transizione molto dolorosa da accettare e da affrontare.
Avevo affrontato in passato un altro percorso di psicoterapia anni fa, abbandonato poi per insuccesso o semplicemente perché forse ero io a non sentirmi abbastanza pronta e determinata ad affrontare determinati problemi, e mi sono rivolta a lei in un momento in cui ogni parte di me (fisica, sentimentale e mentale) cominciava a cedere e darmi evidenti segnali di un cambiamento necessario.
Il mio percorso è durato circa 8 mesi (interrotto da me a seguito di una seduta molto intensa e "liberatoria"), con frequenza da una volta a settimana a una volta ogni due, in base alle sue indicazioni e alle mie necessità, alle quali lei è sempre venuta incontro.
Oltre agli incontri in studio, la dottoressa si è resa estremamente disponibile tramite email nei momenti in cui mi era impossibile essere presente ai colloqui, e questa sua vicinanza anche da lontano mi ha dato molta forza e coraggio.
Passo dopo passo mi ha aiutata ad ascoltarmi, a comprendere quali fossero i miei problemi e a intravedere delle soluzioni che da sola non riuscivo a vedere né tanto meno a considerare, e dopo poco è riuscita a tirarmi fuori una forza e un coraggio che non pensavo neanche di avere.

La psicoterapia di Gioele
È stato un percorso fondamentale per me che mi ha aiutato a conoscermi e crescere in maniera essenziale.
Sono arrivato in terapia terrorizzato dai miei pensieri e in totale balia del D.O.C, che pensavo fosse un mio nemico e che invece si è rivelato un fedele alleato,che mi ha spinto a crescere e migliorare gli aspetti della mia vita che sotto questo iceberg di ossessioni si nascondevano.
Ho imparato e capito che dietro le ossessioni si nascondevano delle informazioni per aiutarmi a capire cosa ci fosse che non andava nella mia vita reale.
Riuscire a capire il significato di quei pensieri che prima mi tenevano imprigionato è stato il passo fondamentale per guarire. Ho capito e mi sono appassionato al potere della mente e a come tutto si possa risolvere prendendoci cura di essa e soprattutto di come avere dei "problemi" ed affrontarli anche stando male non sia un sintomo di debolezza ma anzi un sinonimo di grande forza.
Sono passato dal sentirmi non normale a capirmi ed apprezzarmi riuscendo ad esprimere il mio potenziale inespresso.
Sarò sempre grato a questo viaggio che mi ha cambiato la vita e reso migliore liberandomi da tanti preconcetti completamente sbagliati.
È stato un viaggio di vita che mi ha infinitamente arricchito.
Ringrazio la Dottoressa Arena che con la sua enorme professionalità ed empatia mi ha aiutato enormemente in questo percorso ed è stata fondamentale per la riuscita della terapia.

La psicoterapia di Stella
Ho finito la terapia. Ora, a posteriori, posso dire che è ciò che ha migliorato la qualità della mia intera vita. Quattro anni fa ero molto diversa: ero immersa in alcune situazioni che non mi soddisfavano, avevo una relazione che mi faceva sentire ancora più sola, mi svuotava completamente di ogni tipo di energia. Pensavo fosse amore, invece ho dato il diritto ad un’altra persona di fare di me ciò che gli piaceva e questo mi ha creato molta sofferenza.
A casa la mia situazione era difficile, data dal brutto rapporto con i miei genitori. Non sostenevano nessuna delle mie scelte, mi svalutavano in continuazione e io non riuscivo a trovare quella motivazione dentro di me. Questi due problemi erano quelli che sentivo più pressanti ma c’erano altri aspetti di me che non mi piacevano, ad esempio nelle situazioni sociali ero bloccata e spaventata e non riuscivo ad esprimere me stessa e a mettermi in gioco.
Quando ho finalmente deciso di incontrare una psicologa ero ad un punto di non ritorno: mi sentivo a disagio senza conoscerne le ragioni profonde, sentivo che nessuno poteva capirmi fino in fondo e mi sentivo persa, sopraffatta dalle situazioni e senza controllo. Già dai primi momenti, però, mi sono sentita accolta dalla dottoressa Arena, abbiamo creato insieme un clima di fiducia e ascolto, era diventato il mio posto sicuro in cui potermi esprimere liberamente. Mi sentivo capita ed è stato per me molto importante perché finalmente potevo dare voce al mio dolore. I primi tempi è stato difficile perché ho affrontato fantasmi del passato che ancora nel presente mi causavano dolore ma è stato liberatorio perché ho accettato ciò che è successo, non do più la colpa a me stessa per scelte e comportamenti di altri. Ho capito che non è mai tardi per cambiare, se davvero lo si vuole. Ora sento di credere di più in me stessa, lo vedo nelle scelte che compio, unicamente per il mio benessere. Sento di avere il controllo sulla mia vita, ho la percezione di essere davvero la protagonista ed è un risultato che ho ottenuto dopo tanto lavoro su me stessa. Può spaventare, sì, ma è utile per cambiare radicalmente le convinzioni limitanti e autosabotanti che non ci permettono di raggiungere i nostri obiettivi.
Il rapporto con i miei genitori è decisamente migliorato, non perché loro abbiano modificato le loro dinamiche relazionali ma perché io sento di riuscire a gestirle meglio e le loro critiche non mi fanno più così male come un tempo. Piano piano ho imparato a perdonarli per le loro mancanze e ad apprezzare ciò che possono darmi.
Per quanto riguarda le amicizie anche questo ambito mi rende più soddisfatta: attiro persone più simili a me, che condividono i miei valori e interessi e mi rispettano per ciò che sono.
Ho messo un punto alla mia relazione, comprendendo che la cosa più importante è l’amore verso sé stessi e che, nel bene o nel male, non possiamo affidare questo compito alle altre persone. E’ stato un percorso ricco di alti e bassi: ci sono state diverse consapevolezze, piccoli traguardi raggiunti ma anche sofferenza. Tutto ciò, però, è servito per la mia maturazione psicologica ed emotiva. Ora, arrivata alla fine
del percorso posso dire che la psicoterapia è stata la mia salvezza. Infine, penso che questa non sia una fine
ma un inizio, sicuramente ci saranno altre sfide da affrontare ma ora, grazie al percorso terapeutico, ho gli strumenti per farlo.
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